La nostra Storia!
L’avventura quarantennale della nostra AVIS inizia nel sottocoro della Chiesa Parrocchiale di Torreglia. Il 27 novembre 1975, infatti, alcuni donatori decisero di facilitare e promuovere la raccolta di sangue nel nostro comune, impegnandosi in prima persona.
È bello e giusto ricordare i componenti di questo primo gruppo di avisini, a cui tanto si deve: Antonio Veggian, Umberto Nardin, Antonio Carpanese, Claudio Rizzo, Guglielmo Frison, Benito Scordo, Giancarlo Mazzon e Franco Meneghetti.
L’impegno di questi ragazzi portò alla prima donazione nel territorio comunale, avvenuta il 22 febbraio del 1976, nella quale furono raccolte ben 57 sacche di sangue. Tale successo rinforzò il progetto di quel primo nucleo a cui avevano già aderito tanti altri volontari.
Agli otto si erano aggiunti: Germana Antelli, Giovanni Auligine, Eugenio Baù, Maria Baù, Luciana Bernardi, Loredano Bertoncin, Malvina Boaretto, Pietro Boaretto, Armando Bosello, Giuseppe Brunazzetto, Natale Brunazzetto, Francesco Carpanese, Paolo Dainese, Assunta Dazzo, Antonio Fabris, Attilia Francescato, Franco Franchin, Ennio Gastaldello, Umberto Lunardi, Roberto Manoli, Angelo Marcolin, Antonio Meneghetti, Maria Elisa Picello, Sante Poggese, Ezio Pressato, Antonio Quagliato, Emilio Rinaldo, Giuseppe Rinzivillo, Natalina Ruzzante, Francesco Soranzo, Maria Turatto, Marta Varotto, e Gino Zoin.
Il 29 maggio 1977 nella sala del Cinema La Perla si riunirono tutti in assemblea per costituire l’AVIS Comunale di Torreglia, chiedendo e ottenendo l’affiliazione all’AVIS Provinciale di Padova e a quella Nazionale.
Per dare un’esemplificazione concreta a quelle idee di altruismo e amore verso il prossimo che erano e sono origine e scopo dell’AVIS, nel 1978, alla prima festa sociale, si decise di dedicare la sezione al dottor Francesco Bucci: il vecchio medico condotto di Torreglia. L’unico medico che per molti anni aveva operato a Torreglia e Luvigliano per le quali girava prima in bici, poi col vespino e, infine, con la bianchetta. Uno di quei medici la cui vita è ricca di aneddoti che finiscono immancabilmente con un “quello sì che era un gran dottore”. Anche se le foto che lo ritraggono danno l’impressione di una persona burbera, questo piccolo uomo con il baffo, ingiallito dal toscano, possedeva un cuore grande e generoso. Ed era sempre pronto e disponibile, quando qualcuno chiamava, giorno lavorativo o festivo che fosse. Di domenica capitava spesso di beccarlo in osteria a bersi un’ombra con le carte in mano e l’immancabile sigaro all’angolo della bocca. In quei momenti, chi gli chiedeva una visita d’urgenza si sentiva imprecare dietro che non si poteva interrompere una partita già iniziata. Che poi quella partita il dottor Bucci mica la finiva. Si alzava e, sempre imprecando, si precipitava dal malato, accudendolo fino alla completa guarigione, perché per lui non esistevano domeniche di vacanza, se qualcuno aveva bisogno di aiuto.
E si può ben dire che l’AVIS di Torreglia ne incarna lo spirito. La voglia di essere disponibili e aiutare senza preoccuparsi di quando o come possa essere dato questo aiuto. Quante domeniche sono state riservate alla chiamata del Dono del Sangue? Quante corse notturne effettuate dai componenti del Direttivo alla ricerca di donatori con il gruppo sanguigno adatto, per portarli al Centro Trasfusionale di Padova?
Di problemi ce ne sono stati, ma l’AVIS di Torreglia li ha superati tutti con la forza di volontà dei suoi componenti, impegnati a mantenere vivo l’ideale di quegli otto che il 27 novembre 1975 decisero di aiutare con il Dono del Sangue. I punti di raccolta nel tempo sono cambiati: la casa di Franco Meneghetti, l’ex biblioteca, la palestrina della scuola Don Bosco, a volte, in caso di emergenza, i centri trasfusionali mobili e, adesso, l’ambulatorio di Bresseo, in condivisione con le AVIS Comunali di Teolo, Saccolongo e Bastia, ma lo spirito è sempre rimasto lo stesso.
Proprio per questo la nostra AVIS non si limita a donare il sangue. E come potrebbe essere altrimenti con la sua storia e i principi che si è data?
L’associazione è, infatti, da sempre attiva e presente anche in ambito sociale: le campagne di sensibilizzazione ai ragazzi delle scuole medie ed elementari attraverso giochi e concorsi; le numerose gite in luoghi bellissimi dell’Italia e dell’Europa; la partecipazioni alle sagre con la riscoperta di quella del Castelletto con i guadagni devoluti nel territorio, i cenoni di capodanno, le molteplici attività ricreative proposte e realizzate all’interno del nostro paese (chi non ha assaggiato le frittelle dell’AVIS a Carnevale o la cioccolata calda a Natale? O non ha tenuto tra le mani un nostro palloncino colorato?) per non parlare dei carri allegorici allestiti e dei molti eventi a cui ha preso parte con lo scopo di sensibilizzare le persone ad avvicinarsi al prezioso gesto del Dono. Solo per ricordarne alcune: la Sagra del Castelletto, la Festa della Mira, il Torreglia Running Day Telethon, i Mercatini di Natale, la lettura animata alle scuole elementari, “Rosso Sorriso – la Meraviglia del Donare”, il GiocaAvis e la merenda consapevole alla primaria e alla secondaria.
La storia dell’AVIS di Torreglia, però, non sarebbe completa se non si parlasse del cammino svolto insieme ad altre associazioni o gruppi come gli Amici del Castelletto o le Albeuganee o le attività per aiutare persone e ragazzi diversamente abili: Sagra in Corte presso Villa Savioli e l’associazione Insieme per il Fienile e l’Iride.
Una storia ricca che già si è proiettata in avanti con l’inaugurazione del monumento al donatore in occasione del 40 anniversario caduto nel 2015, che ha rappresentato un nuovo punto di partenza per questa fantastica associazione e i suoi generosi componenti. Citando Franco Meneghetti, dal seme posto dagli otto fondatori che costituirono nel 1975 la nascente Sezione Comunale è germogliata una pianta oggi composta da centinaia di persone, fra cui donatori attivi, collaboratori e sostenitori. Non solo, dunque una straordinaria variazione numerica, ma anche un’autentica crescita sociale.
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